Khunu Rinpoce Tenzin Ghieltsen
Tenzin Ghieltsen, meglio conosciuto fra i tibetani e in seguito anche fra i praticanti occidentali con i titoli onorifici di Khunu Rinpoce (il prezioso del Kinnaur) e quello di Lama Negi, nacque nel 1895 nel piccolo villaggio di Shunam, nella regione del Kinnaur, odierno stato indiano dell’Himachal Pradesh.
Iniziata la sua educazione spirituale a sette anni, sotto la guida dello zio materno, Tenzin Gyaltsen proseguì i suoi studi con molti grandi eruditi tibetani, imparando, approfondendo e meditando i contenuti di tutti i rami della filosofia buddhista. In particolare interiorizzò il vasto messaggio spirituale del famoso testo Bodhisattvacharyavatara del pandita Shantideva, sviluppando sempre di più il pensiero di responsabilità universale della bodhicitta – centrale nel sentiero mahayana – attitudine con la quale si hanno a cuore più gli altri che se stessi.
Khunu Rimpoce ricevette l’ordinazione e studiò con Sonam Ghieltsen, e all’età di diciannove anni partì per il Tibet, per proseguire la sua educazione religiosa. Rimase quindi tre anni nel monastero kagyu di Rumtek, nel Sikkim, studiando grammatica tibetana e poesia con Urgyen Tenzin, e nel 1916 si stabilì presso il Panchen Lama Chokyi Nyima, a Tashi Lhunpo, il monastero ghelug di Shigatse, in Tibet. Successivamente, Khunu Rimpoce si recò a Lhasa per portare a compimento studi avanzati di grammatica, poesia e composizione, e poi, su richiesta del Panchen Lama, tornò a Shigatse a insegnare tibetano con riguardo a quelle particolari discipline. Dopo un certo periodo di tempo si recò a Varanasi, in India, e intorno alla metà degli anni ’30 nel Kham, dove studiò e insegnò ancora per molti anni.
Raggiunta Lhasa, su richiesta del governo tibetano iniziò a insegnare nel principale Istituto Medico Astrologico, il famoso Mentsi Khang. Di nuovo in India per proseguire i suoi studi di sanscrito, verso la fine degli anni ’50 gli fu assegnata una cattedra all’Università di Sanscrito di Varanasi, essendo ben nota la sua fama di grande erudito. Ciononostante egli praticò sempre la rinuncia, infatti rifiutò il suo salario di insegnante, e fissò la sua dimora in una zona popolare di Varanasi, presso un amico hindu custode di un antico tempio a Lakasa, vivendo lì in una semplice stanza. Significativa è la testimonianza diretta del Lama Sogyal Rimpoce: “… Io e il mio Maestro arrivammo a Varanasi, e cercammo Khunu Lama dappertutto. Alla fine lo trovammo presso un tempio hindu, dove nessuno conosceva la sua identità, e tantomeno che fosse un maestro buddhista. Tutti però gli rendevano omaggio con offerte di cibo, considerandolo un prezioso amorevole yogi.”
Khunu Lama Rinpoce fu testimone della fatica e della sofferenza dei tibetani rifugiati in India nel 1959; la stessa gente che lo aveva fatto studiare e che gli aveva dato lavoro era ora colpita dalla perdita del proprio paese e delle proprie abitudini, e spesso si trovava in situazione di estrema indigenza. Rimpoce provava profonda compassione per questi rifugiati e impartì insegnamenti a molti di loro, anche attraverso il suo esempio e la sua innata gentilezza, che esprimeva con equanimità, senza fare distinzione di setta, religione o nazionalità.
Divenuto una figura di grandissimo rilievo nel campo della poetica e negli studi di grammatica sanscrita e tibetana, la sua eredità è ancor più significativa per quanto concerne le sue riflessioni profonde e i suoi insegnamenti su bodhicitta, cui il suo nome è tuttora legato attraverso la testimonianza del suo più importante allievo, il XIV Dalai Lama, a cui impartì molteplici trasmissioni orali e insegnamenti, tra i quali proprio il celeberrimo Bodhisattvacharyavatara di Shantideva. Khunu Rimpoce fu altresì un importante detentore dei lignaggi per la trasmissione e la pratica di pressoché tutti i sistemi del Buddhismo tibetano, tra cui lo Dzochen, la Mahamudra e il Tantra di Kalachakra.
Per tutte queste ragioni rivestì un ruolo cruciale per la continuità della tradizione intellettuale e spirituale tibetana in India dopo la diaspora del 1959, e fu anche un esempio mirabile della scuola Rimé (di approccio non settario).
Altra grande dote di Khunu Lama fu il suo impegno a diffondere la cultura e le basi della tradizione buddhista presso gli abitanti delle zone remote dell’Himalaya, da cui egli stesso proveniva, che rischiavano di non avere regolare accesso all’istruzione. I continui spostamenti di Rimpoce contribuirono anche a mantenere una rete di contatti fra maestri e discepoli sparsi nel Kham, nel Tibet Centrale e nelle valli dell’Himalaya, creando un legame fra persone che altrimenti sarebbero rimaste separate dalle grandi distanze. Nell’agosto 1976 Khunu Lama giunse a Lahaul, e vi trascorse gli ultimi mesi della sua vita dando numerosi insegnamenti, in particolare su importanti testi della tradizione Kagyu e su altri di sua composizione.
Poco prima della sua morte si trasferì presso il Monastero Tashi Shuling, in una zona tranquilla di Lahaul. Ogni pomeriggio era sua abitudine dare insegnamenti per circa due ore su Il Prezioso Ornamento della Liberazione e il 23 Febbraio 1977 proprio mentre impartiva insegnamenti sulla saggezza – senza che l’espressione di grande gentilezza e serenità dipinta sul suo volto subisse mutamenti – Rimpoce cesso di respirare. Le sue ceneri sono state poi suddivise in numerosi reliquari posti lungo il confine indo-tibetano dello Stato dell’Himachal Pradesh.
Di Khunu Lama Rinpoce sono state identificate due reincarnazioni, il Venerabile Jangciub Nyima e il Venerabile Tenzin Priyadarshi, entrambi maestri di tradizione buddhista. Il primo è nato da padre tibetano e madre danese, e insegna ora in India e Danimarca, mentre il secondo è nato da genitori di casta bramina nello stato indiano del Bihar, ed è noto per il suo interesse verso la letteratura sanscrita.
Di Khunu Rinpoce Tenzin Ghieltsen La Ruota del Dharma ha curato la pubblicazione de La Lampada Preziosa, per Chiara Luce Edizioni.